Yurij Ivanovich Bandazhevskij nasce il 9 gennaio 1957 nella regione di Grodno (Bielorussia).
Nel 1980 si laurea all’istituto nazionale di medicina di Grodno.
Nel 1991 è il più giovane professore dell’URSS. Dal 1990 al 1999 è rettore dell’istituto medico di Gomel. Membro di numerose Accademie nazionali ed internazionali, riceve, per le sue ricerche in ambito medico ed anatomo-patologico, diversi riconoscimenti, fra cui la medaglia d’oro Albert Swaitzer e la Stella d’oro dell’Accademia di Medicina della Polonia. E’ autore di oltre 240 lavori di ricerca. E’ aiutato nelle sue ricerche dalla moglie Galina, pediatra e medico cardiologo.
Dopo il disastro di Chernobyl, il professore Bandazhevskij intuisce le esatte dimensioni della tragedia. Il ricercatore non si arresta davanti ai dogmi ed alle immutabili verità ufficiali: le sue ricerche riescono a dimostrare gli effetti nel tempo dell’esposizione continua a piccole quantità e basse dosi di radionuclidi, soprattutto a livello cardiovascolare. Il veicolo di questo lento assorbimento è il cibo e Bandazhevskij segnala la pericolosità del cibo bielorusso: pericolosità superiore ai decreti repubblicani sulle dosi ammissibili per la popolazione.
Oltre a ciò, il professore denuncia che più di 10 miliardi di rubli, stanziati per la liquidazione delle conseguenze dell’incidente nucleare, sono stati sprecati.
In seguito a una denuncia, sulla base di un decreto speciale numero 21 per la lotta al terrorismo, viene arrestato e, il 18 giugno 2001, condannato da un tribunale militare a 8 anni di prigione e lavori forzati con la possibilità di vedere una volta, ogni tre mesi, la moglie Galina. L’accusa, non supportata da alcun testimone, è di avere chiesto denaro per ammettere uno studente all’università.
Il mondo si mobilita. Il Parlamento Europeo protesta, viene scritto un appello per l’immediata scarcerazione da Josè Maria Gil-Robles, Delgrado, Mario Soares e Michel Rocard. “Amnesty International” lo riconosce prigioniero di coscienza.
Nel 2001 Bandazhevskij diventa il 25mo possessore del Passaporto della Libertà europeo.
Nel 2004 è inserito nell’Albo d’onore dei Prigionieri per la Pace.
Come conseguenza della pressione di un vasto movimento diplomatico europeo, nel 2005 viene liberato per amnistia e, attualmente vive tra Francia e Lituania sempre intenzionato a portare il mondo a conoscenza di cos’è stato e di cos’è tutt’ora Chernobyl.
Per ulteriori informazioni potete visitare la seguente pagina: http://www.progettohumus.it/chernobyl.php?name=yuri