Piccola storia di comune solidarietà, attivata e vissuta in silenzio, tanto lontana dalla ribalta dei media quanto concreta nei risultati.
Piccola storia che ha per protagonisti bambini e ragazzi ucraini, in qualche modo “vittime” della tragedia di Chernobyl, e altrettante famiglie milanesi (di Cerro Maggiore, Cantalupo e San Vittore Olona) che li ospitano offrendo una vacanza che gioca alla loro salute e al loro sorriso.
Una piccola grande storia che ogni famiglia vive da protagonista: senza grandi organizzazioni alle spalle, senza aiuti se non quello, prezioso, dei Comuni di Cerro Maggiore e San Vittore Olona, delle Parrocchia e delle generosità di Associazioni locali e privati cittadini.
Il “COMITATO ACCOGLIENZA BAMBINI DI CHERNOBYL” si è costituito Associazione di volontariato il 20 febbraio 2007 ma, come indicato all’art.2 dello statuto associativo, è la trasformazione dell’ ASSOCIAZIONE PER LA PACE – GRUPPO LOCALE DI CERRO MAGGIORE – COMITATO ACCOGLIENZA BAMBINI DI CHERNOBYL DI CERRO MAGGIORE, CANTALUPO E SAN VITTORE OLONA”.
Il progetto, che da allora si realizza annualmente con l’accoglienza dei bambini nelle famiglie dell’Associazione che danno la loro disponibilità, si identifica come un PROGRAMMA SOLIDARISTICO e si realizza secondo le modalità dettate dalla normativa vigente emanata dal COMITATO MINORI STRANIERI – MINISTERO DELLA SOLIDARIETA’ SOCIALE – avendo come referente estero, da sempre, la FONDAZIONE PRO INFANZIA DELL’UCRAINA di CERNIGHIV sotto la presidenza della signora VALENTINA KHUTORNENKO.
L’attività di collaborazione con tale fondazione, ha permesso di realizzare, con continuità dal 1996, l’accoglienza temporanea di minori, ospitando bambini e ragazzi ucraini provenienti dalla zone vicine a Chernobyl (regione di Cernighiv) con una media di circa 23/25 minori all’anno.
La tipologia dei minori in questi anni è cambiata, il gruppo di 25 minori del ’96 era costituito da orfani, ora gli orfani sono una minoranza, i bambini provengono da famiglie numerose (con 5-6 figli) e di conseguenza disagiate, quasi tutte hanno problemi economici e di salute.
Gli obiettivi prioritari del Progetto sono quelli di consentire ai bambini un allontanamento temporaneo e periodico dalle zone di residenza tuttora radio contaminate, per offrire loro attraverso questa “vacanza terapeutica”, con una sana alimentazione ed un ambiente più salubre, l’opportunità di ottenere un sensibile calo dei livelli di radioattività presenti nel loro organismo e di recuperare in parte le difese immunitarie compromesse, aiutando a “contenere” le conseguenze che ancora oggi incidono pesantemente sulla vita di chi si trova a convivere con gli effetti dell’esplosione nucleare del 1986.
I bambini inseriti nel nostro progetto di accoglienza, nel loro paese di origine abitano in famiglia, orfani con una nonna o in famiglie molto numerose; in case raggruppate in piccoli villaggi, distanti tra loro molti chilometri. Chi tra noi è stato in Ucraina, ha potuto constatare di persona che le loro condizioni di vita sono al limite della precarietà e della povertà: nelle case manca l’acqua, il gas, i servizi igienici; c’è solo l’elettricità. Vivono con i prodotti degli animali che allevano e di quello che possono coltivare nel proprio terreno (ovviamente ancora tutto contaminato!).
Per i bambini che vengono in Italia questa esperienza costituisce anche un’importante “risorsa” a livello umano: accanto all’aspetto più propriamente “sanitario”, si cerca di soddisfare il bisogno dei piccoli ucraini di sentirsi accolti ed amati, attraverso l’instaurarsi di rapporti di affetto, amicizia e solidarietà, di far loro sperimentare vissuti ed esperienze in un contesto positivo e sereno, stabilendo significative relazioni interpersonali
In questi anni si è, inoltre, formato un forte legame tra le famiglie ucraine di provenienza dei minori e le famiglie italiane ospitanti, con scambio reciproco di lettere e corrispondenza ed invio di pacchi di alimenti e vestiario.
Alcune famiglie italiane sono state ospiti in Ucraina: lì hanno constatato in modo tangibile, ma soprattutto coinvolgente anche a livello emotivo, la grande riconoscenza delle famiglie ucraine per aver offerto una possibilità al loro bambino di diventare adulto.
I bambini rimangono in Italia per circa 5 settimane, nel periodo giugno/luglio; durante il loro soggiorno partecipano ad un programma collettivo frequentando, durante il giorno, l’Oratorio estivo presso il Centro Giovanile “Don Branca”, gestito dalla Parrocchia , in convenzione con l’Amministrazione Comunale di Cerro Maggiore, con la partecipazione continuativa e giornaliera a tutte le attività proposte, supportati dall’accompagnatore ucraino e da un’animatrice italiana.
Per il resto della giornata e nei fine settimana la famiglia ospitante si attiva proponendo ai bambini significative esperienze (gite, attività e momenti di vita insieme) per far loro cogliere il significato dell’accoglienza, avendo a proprio carico il vitto e l’alloggio di ogni piccolo ospite.
Sono previsti, prima dell’arrivo dei bambini, incontri periodici con le famiglie ospitanti sulle modalità e sulle strategie dell’accoglienza, e il proseguimento degli incontri con una psicologa dell’ASL 1, su “Modalità per un’accoglienza. Aspettative dei minori e delle famiglie ospitanti”.
Riteniamo sia importante promuovere uno scambio interculturale, all’interno di un’accoglienza rispettosa delle diversità, con momenti di condivisione, scambio e compartecipazione.
A partire dal 2003, in coincidenza con l’ultima domenica del soggiorno, è stata organizzata “UNA GIORNATA PER L’UCRAINA”, giornata particolarmente significativa che ha coinvolto, in modo comunitario, le famiglie ospitanti, i bambini e l’accompagnatrice/ore ucraini, le badanti di nazionalità ucraina presenti sul territorio e altre persone e famiglie di diversa etnia e nazionalità, convinti che l’integrazione e l’accoglienza passino anche attraverso momenti di condivisione e di festa.
Il nostro progetto di accoglienza nasce dalla constatazione, direttamente acquisita in questi anni, della grande importanza, per la salute dei bambini, di soggiorni in luoghi non contaminati. Abbiamo visto, in questi anni, i minori crescere e rafforzarsi, ogni anno più forti e robusti, sia fisicamente che psichicamente.
I soggiorni promossi dall’ Associazione e resi possibili dalla volontaria e generosa adesione delle famiglie, dai contributi e dalla collaborazione della cittadinanza ( in primis il Comune e la Parrocchia di Cerro Maggiore ) costituiscono davvero per i ragazzi e le loro famiglie una speranza di vita in più.