La favola
I BAMBINI DI CHERNOBYL
C’era una volta una strega brutta come la fame che abitava dentro il reattore di Chernobyl, una città piccola e accogliente.
La strega si chiamava RADIAZIONE ed era invisibile. Radiazione non aveva né genitori, né amici e, per questo, quando vedeva i bambini felici che giocavano, nuotavano nei fiumi puliti e pieni di pesci, diventava una bestia dalla forza distruttrice.Radiazione stava da sola e, ogni tanto, diceva alle persone che le stavano vicino :
“ Guardatemi bene, sono viva, guardatemi bene o vi faccio sapere subito della mia esistenza! “.
Il 26 aprile del 1986 lei è uscita dal reattore : porgeva le mani ai bambini, agli alberi, agli animali, alla terra e semplicemente abbracciava l’aria. La gente era spaventata e bruciarono la sua casa pensando che lei stesse ancora là. Sì, sono riusciti a bruciare il suo corpo, ma la sua anima è rimasta viva. Avvicinava i bambini e i bambini si ammalavano e morivano; avvicinava gli adulti e loro soffrivano e i medici non potevano trovarne la causa; avvicinava i campi e i campi non davano più frutti.
L’ombra di Radiazione sembrava permanente e la gente perdeva la speranza di combatterla, nonostante la speranza sia l’ultima a morire.
Questa storia è una favola e ci vuole una fata per raccontarne la fine.
La fata di questa favola è una ragazza splendida con occhi neri e una dolcezza incredibile : si chiama ITALIA e nel suo nome si sente una musica amabile. Vedendo i bambini che soffrivano, lei ha fatto un ponte di arcobaleno e ha detto loro :”Non posso salvarvi, Radiazione è più forte di me, ma farò di tutto per diminuire il suo effetto”.
Tanti bambini hanno percorso questa strada e passando per il ponte si sono trovati tra le braccia di Italia.